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LEWIS

Di

LEWIS

Pubblicato il

Gennaio 29, 2019

Tag

digital, Ricerca

Il 2018 è ormai giunto al termine ed è iniziato un grande 2019. La tecnologia si sta evolvendo, i rapporti tra clienti e brand stanno cambiando e la battaglia per distinguersi nel mondo iper-connesso continua. Quindi, cosa ha in serbo il 2019 per brand, marketer e consumatori? Lo abbiamo chiesto ai nostri esperti globali, che hanno condiviso le loro 10 previsioni top per l'anno a venire. Ecco gli ultimi 5 trend per il 2019.


Ed eccoci con la seconda parte dei top 10 trend per il 2019. Se vuoi scoprire i primi 5 trend della Top 10, leggi qui.

User Generated Content

I contenuti generati dagli utenti (UGC – User Generated Content) e utilizzati in attività di comunicazione strutturate continueranno ad aumentare.

Diversi studi hanno dimostrato che i consumatori si fidano il 50% in più dei contenuti di altri utenti rispetto a quelli prodotti dalle aziende. Considerando anche che tecnologie come realtà aumentata (AR), realtà virtuale o intelligenza artificiale (AI) stanno cambiando il modo in cui i brand coinvolgono e interagiscono con il proprio pubblico, ci aspettiamo che i brand sviluppino nuovi modi per coinvolgere le proprie community e incontrare le loro aspettative. Quindi, nonostante fino a ora siano rimasti confinati ai social media, i contenuti generati dagli utenti cresceranno e si diffonderanno in tutti i canali della comunicazione.

Secondo Gartner, nel 2022 il 70% delle imprese sperimenterà tecnologie immersive e il 25% le starà utilizzando anche per la produzione di contenuti. Un buon esempio di implementazione di simili tecnologie è la startup francese Elise Technologies. Questi, sfruttando l’intelligenza artificiale, hanno permesso agli utenti di commentare istantaneamente specifiche campagne pubblicitarie, usando hashtag o keywords prestabilite.

E per il 2019 prevediamo che molti altri brand sfrutteranno tecnologie simili per aumentare e migliorare i contenuti generati dagli utenti.

Il video avrà un ruolo strategico

Oggi l’80% del traffico internet proviene da contenuti video ed è difficile immaginare una battuta d’arresto di questa tendenza nel 2019. Dai servizi giornalistici, alle review di prodotti, da tutorial “come fare” ai virali, i video hanno sempre maggiore peso nella nostra quotidianità.

La possibilità di vedere dei video è data quasi per scontata dagli utenti: il 54% di loro vuole da brand e aziende contenuti video. Quindi, questo cosa significherà per le aziende nel 2019?

Prima di rispolverare le sedie da regista, è importante ricordarsi che i video dovrebbero essere usati in modo strategico. Un video postato ogni tanto sui social non risponde alle esigenze dei nostri utenti e, soprattutto, non aiuta la nostra strategia di engagement.

Chi già produce contenuti video, dovrà includerli sempre di più nella propria comunicazione, mentre chi non ne produce ancora dovrà organizzarsi o resterà indietro.

Inoltre aumenterà anche l’interesse per l’analisi dei dati e delle performance dei contenuti video. Nonostante ci sia ancora parecchia confusione su come si misurino le visualizzazioni su piattaforme come Facebook o YouTube, i prossimi sviluppi richiederanno maggiore precisione e incoraggeranno i marketer a migliorare anche le loro skill analitiche che (ci aspettiamo) permetteranno di raccogliere dati utili a realizzare video sempre più efficaci.

Aumenterà la popolarità dei podcast

Uomo ascolta un podcast

Il podcast è un mezzo finora relativamente poco usato, anche se oltreoceano è in continua crescita. Una recente ricerca Nielsen ha infatti rivelato che un americano su 5 ascolta podcast ogni settimana, mentre in UK, l’Ofcom ha rilevato che all’inizio dell’anno quasi 6 milioni di adulti ascoltavano podcast circa una volta alla settimana, il doppio di 5 anni fa.

Inoltre, circa la metà (45%) dei possessori di uno smart speaker negli US ascolta podcast o audio book regolarmente. Sebbene qui questo numero non sia altrettanto elevato, troviamo circa uno smart speaker ogni 10 case e ci aspettiamo che il numero degli ascoltatori cresca all’aumentare di questo mercato.

Con l’incremento del numero di ascoltatori di podcast si apre una nuova area di business, sia per la produzione di podcast che per la valutazione degli stessi all’interno delle attività di comunicazione. Infatti, creare, partecipare, o iniziare un podcast non significa solo creare nuovi contenuti e usare un nuovo mezzo, ma anche, e soprattutto, inserirsi all’interno di un nuovo contesto rilevante nella tua strategia SEO.

Dominerà la polarizzazione dei brand

Quando Nike ha deciso di rendere Colin Kaepernick il volto della sua campagna, si scatenò una grande rivolta sui social media, con tanto di video di persone che bruciavano le loro Swoosh-Laden preferite. Ma dopo il lancio pubblicitario ci fu un incremento delle vendite del 31% rispetto all’anno precedente, dimostrando che la campagna, volontariamente polarizzata, aveva funzionato.

Questa campagna si è mossa oltre il semplice “Brand with purpose” per entrare in un campo più aggressivo in cui sfidare le persone a fare una scelta: siete con o contro di noi?

Con il grande pubblico sempre più coinvolto su tematiche socio-politiche, può avere senso per alcuni brand entrare nel merito di tali discussioni per costruirsi awarness e rilevanza? Non si tratta di un fenomeno nuovo, ma di un trend destinato a proseguire. Anzi, il pubblico quasi si aspetta che i brand prendano posizione.

Ovviamente può essere difficile sfruttare i vantaggi di questo trend, soprattutto per aziende B2B spesso un po’ troppo attente a non correre rischi.

Ma, in definitiva, è sconsigliabile lanciarsi sul tema caldo del momento, partecipando alle discussioni alla cieca o provando a orientare le proprie campagne in chiave sociale per sfruttare il trend. Il successo arriva quando si agisce con opinioni audaci, con un punto di vista chiaro e coerente per la propria attività e i propri utenti. Altrimenti è meglio non dire nulla.

La rinascita dei visual

Dopo anni di vecchie immagini stock, l’influenza delle immagini ad hoc sta rivitalizzando il look del web, dal minimal ai disegni a mano, dai collage alle assonometrie 3D, scopriamo un mondo di immagini meravigliose e creative.

Assorbendo le attuali tendenze di design, i brand iniziano a realizzare contenuti personalizzati sempre più coerenti con la propria immagine coordinata, utilizzando i toni del sito e contenuti che partono dall’analisi dei dati.

L’effetto finale non solo rende la brand experience più personale e in linea con l’immagine dell’azienda, ma anche più divertente e interessante.

Allo stesso tempo visual facilmente riconoscibili e personalizzati sono perfetti anche per la comunicazione di messaggi brevi e non forzati (finalmente potremo dire addio alle stucchevoli foto stock di persone che sorridono agli schermi).

In molti hanno già iniziato questo cambio grafico e, nel 2019, ci aspettiamo di vedere anche tante imprese più tradizionali e conservatrici usare illustrazioni, ad esempio, come strumenti per migliorare il proprio appeal.

Inoltre, grazie agli sviluppi tecnologici che permettono facilmente di trasformare online illustrazioni in animazioni o immagini interattive, ci aspettiamo di vederne sempre più.

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