Di fatto, anche LEWIS non è rimasta ferma e ha seguìto questo trend riposizionandosi, già da fine 2015, come un’agenzia integrata in grado di offrire un ventaglio di servizi digitali e di marketing. La sfida e al contempo l’opportunità di doversi confrontare con un ambiente dinamico e in costante cambiamento ci ha portati a credere di essere pronti a tutto, o quasi.
Emergenza globale
In realtà, il Coronavirus ci ha colti di sorpresa. Questa nuova e sconosciuta minaccia globale si è imposta con tutta la sua forza cambiando il nostro quotidiano: dall’introduzione di una nuova modalità didattica per i nostri figli a modificate relazioni sociali e professionali costringendoci a rivedere il modo in cui viviamo e lavoriamo.
Dopo la regione Asia Pacifico, che è stata la prima a dovere affrontare questa emergenza, da diverse settimane in Italia, e più recentemente anche negli altri Paesi, abbiamo adottato necessariamente la modalità di smartworking nei vari uffici per tutelare in primis la salute di tutti i dipendenti. Ma cosa ha comportato nel concreto tutto ciò?
Abbiamo dovuto adattarci al contesto, man mano che passavano i giorni e la situazione si faceva sempre più seria.
Tecnologie e digitale al servizio della continuità aziendale
Certo, il fatto di essere già all’avanguardia da un punto di vista tecnologico e di poter usufruire nella nostra quotidianità di piattaforme e tool ci ha dato sicuramente un vantaggio per poter essere 100% operativi già dal “day one”.
Come prima cosa, grazie a tool come Zoom, applicazione per le video conferenze già ampiamente utilizzata sia internamente all’agenzia ma anche per call con clienti e prospect, abbiamo attivato l’inoltro delle chiamate in entrata al centralino sui computer di alcuni colleghi a casa, con il compito di reindirizzare le chiamate ai vari computer dei destinatari.
In un’ottica di business continuity abbiamo lavorato come sempre, cercando di rimanere, ancora più di prima, in contatto con i nostri clienti, fornitori e con i media. Anche aspetti più burocratici legati alla sottoscrizione e invio di documenti, sono stati gestiti con tool, quali SignNow, che consentono di apporre digitalmente la firma senza dover ricorrere alla stampa degli stessi.
In questo periodo abbiamo inoltre promosso alcuni training online e webinar, per esempio, sulla demand generation e sul digital marketing come driver per accelerare il business.
Abbiamo persino organizzato pause caffè da remoto con tutti i colleghi il venerdì per cercare di garantire ancora momenti virtuali con tutto il team!
Certo, abbiamo anche istituito un’unità di crisi che, due volte alla settimana, si confronta sulla situazione allo stato dell’arte, sul progress dei piani di contingency messi a punto e sulle decisioni prese.
Cosa possiamo imparare?
Da questa condizione di permanenza forzata “ai domiciliari” che non sappiamo quando finirà stiamo però imparando una lezione importante. Dalle sfide, anche le più complicate, nascono opportunità. Sicuramente quando questa emergenza sarà rientrata e potremo tornare a una graduale normalità non dobbiamo dimenticarci di come questo periodo, seppur nella sua difficoltà, ci ha in realtà fortificato, in quanto ci ha reso ancora più intraprendenti e creativi nel trovare soluzioni personalizzate per i nostri clienti, a fornire ogni giorno angle media di attualità, a creare piani di crisis per le aziende più colpite o sperimentare nuovi servizi, il tutto con maggiore efficienza e in tempi molto più rapidi. La crisi sanitaria (indesiderata, ma presente) ci ha fatto comprendere come, ancora una volta, la tecnologia sia un fattore abilitante per il business ma anche per la sfera personale.
Una grande prova generale che sta tirando fuori il meglio di noi. Almeno così voglio pensarla e mi vengono in mente le parole di C.S. Lewis
Le difficoltà spesso preparano le persone normali a un destino straordinario
e ancora
Non puoi tornare indietro e cambiare l’inizio, ma puoi iniziare dove sei e cambiare il finale