Sono sicuro che non ti sei perso il fatto che Facebook ha apportato modifiche al suo algoritmo. Il motivo di questo adeguamento? Mantenere gli utenti sulla piattaforma più a lungo e attirare la loro attenzione con contenuti pertinenti. E questa non è una novità, dal momento che l’obiettivo finale di ogni piattaforma social è quello di aumentare la “loyalty”, cioè aumentare la voglia degli utenti di restare il più possibile all’interno della piattaforma. La ragione è semplice: più utenti, per più tempo, forniscono più “spazio” per gli annunci pubblicitari. La loyalty è, quindi, un modello di business gratificante.
Ruolo del sito Web all’interno degli obiettivi di marketing online
In questo sistema c’è da domandarsi se sia ancora utile inserire e creare dei link ad approfondimenti su siti esterni, rispetto ai social.
Pensiamo un attimo a come reagiamo solitamente all’invito a cliccare su link esterni: tu solitamente lo fai?
C’è una ragione per cui non è possibile inserire link funzionati su Instagram: i social non gradiscono i contenuti esterni. Infatti gli algoritmi delle piattaforme social preferiscono i contenuti “nativi”. Fai una prova, compara le prestazioni di un video pubblicato direttamente su Facebook con un post che linka a un video di YouTube. Sicuramente il video nativo avrà prestazioni nettamente migliori.
È ancora utile il collegamento a un sito esterno dai tuoi canali social?
Lo stesso vale per i messaggi con un collegamento esterno su tutti i social. I messaggi più performanti su LinkedIn non contengono un link a un sito esterno. Nel momento in cui inserisci un messaggio con link, l’algoritmo lo rileva e il tuo messaggio perderà visibilità rispetto al resto dei post in timeline.
La prima conclusione che si ricava è che non conviene più postare link sui social, ma la definirei poco saggia. L’importanza del tuo sito web nella tua strategia editoriale è troppo grande per smettere di linkarlo. I canali social vanno e vengono, e devono essere utilizzati a proprio uso, non devono diventare il perno centrale delle tue attività di marketing editoriale.
Essere presente sui social ha sicuramente senso, ma bisogna ricordarsi che il tutto è nelle mani dei giganti della tecnologia. Questa situazione è anche conosciuta come mezzadria digitale. È come se coltivassi i tuoi raccolti (digitali) sui campi di un signore (del feudo, a cui hai giurato fedeltà). Se questo dovesse cambiare improvvisamente le sue regole, ti ritroveresti senza il raccolto che ti permette di continuare a vivere (non avresti più una base solida sulla quale operare).
Media in prestito
Noi, come agenzia, spesso lasciamo la definizione dei canali social di un cliente sotto la classificazione di “proprietà” (o owned), ma in realtà si ha ben poco controllo di una piattaforma social e delle sue dinamiche. Inoltre, quando la popolarità di un social diminuisce e gli utenti iniziano ad andare via, anche il tuo pubblico evapora. Puoi e devi utilizzare le piattaforme social per entrare in contatto con i tuoi target, ma devi farlo con attenzione. Infatti, quando questi “media in prestito” perdono la loro rilevanza, diventa chiara l’importanza di trovare un equilibrio tra le attività editoriali social e i contenuti del proprio sito Web (che si distribuiscono tramite i social).
Quando gli utenti iniziano a lasciare una piattaforma social, anche il loro pubblico evapora.
Non ho la sfera di cristallo, ma la probabilità che il tuo sito web stia perdendo valore rispetto a Facebook, Twitter, Instagram, ecc. nella tua strategia editoriale è concreta.
Il mio consiglio? Non smettere di investire nel tuo sito web. Trasformalo nell’hub della tua strategia editoriale in cui tutti i tuoi articoli, video e immagini hanno un posto centrale, promuovendo in coerenza il tuo marchio e i tuoi contenuti.
E, per integrare al meglio i tuoi contenuti sui social, ecco un piccolo accorgimento: inserisci i tuoi link nei commenti dei tuoi post, non immediatamente dopo la pubblicazione, ma dopo che il messaggio ha ricevuto qualche interazione.
Questo blog post è apparso in precedenza su Marketingfacts .