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LEWIS

Di

Elisa Rattotti

Pubblicato il

Aprile 19, 2018

Tag

Media relation, PR

Figlia di produttori di vino e attiva nel mondo delle PR da circa dieci anni, mi hanno sempre appassionato i casi di studio del settore food & beverage che riescono a trasformare un prodotto in un fenomeno di costume. Il caso più eclatante è sicuramente quello del Prosecco. La comunicazione è riuscita infatti nel suo intento, ossia a modificare radicalmente la percezione di questo vino nel pubblico, portandolo dall’osteria all’happy hour, dalla provincia alla grande città, fino alla Casa Bianca! Il Prosecco ha subito un processo che ha trasformato un vino comune in un caso di costume, appunto, un successo di business, per il territorio e l’Italia intera.


Quindi anche nel mondo del vino, e in particolare in Italia, oggi la comunicazione è un elemento fondamentale e per questo è molto importante per le aziende definire cosa comunicare e quale sia il modo migliore per farlo.

Nell’attuale panorama enologico, dove si trovano tantissime aziende in competizione tra loro, soprattutto a buoni livelli qualitativi, la capacità di attivare processi comunicativi che portino alla visibilità, ma soprattutto alla fedeltà del consumatore, è ancora più importante.

Ecco perché sempre più entrano in gioco i social media: questi costituiscono un’infinita possibilità di amplificazione del passaparola, quindi un grande stimolo al consumo, riconoscendo all’emozione un ruolo determinante.

Grazie alle nuove tecnologie le aziende possono conoscere i gusti e le abitudini dei consumatori, quindi anticipare le tendenze del mercato e sviluppare nuovi business e incrementare le proprie vendite, nell’ottica del consumer engagement. I social network permettono poi di monitorare i clienti reali e potenziali, ma anche i concorrenti. In questo modo è possibile avere sempre sotto controllo un mercato ampio e differenziato e si può trarre spunto per nuove attività anche dal successo (o dall’insuccesso) delle attività dei diretti competitor, appunto.

Perché è fondamentale usare i social media per comunicare il vino?

Posso rispondere a questa domanda dicendo che il vino è social per definizione: aiuta a connettersi e a creare connessioni, permette di esprimersi per ciò che si è, crea quindi delle relazioni; è contagioso, la varietà di gusti soddisfa i sensi, arriva a tutti e stimola emozioni.

Inoltre, costruisce una rete in cui condividere interessi e informazioni, permette di trovare nuovi amici e di rimane in contatto. Si pensi per esempio alle fiere di settore, organizzate in tutto il mondo, che riuniscono milioni di appassionati, oltre ai produttori stessi e agli esperti.

Il social media marketing, quindi, è fondamentale perché permette di instaurare contatti diretti con i propri clienti e avere feedback senza filtri. Si crea così un rapporto trasparente con il pubblico, in grado di creare un’immagine positiva del proprio brand e un legame emotivo tra produttore e consumatore. La comunicazione sui social media consente alle aziende di monitorare e gestire anche le critiche dei clienti, instaurando un dialogo e potendo andare incontro alle loro esigenze ascoltando il loro parere.

Di conseguenza, per implementare efficaci strategie di social media marketing è necessario studiare il mercato e pianificare le attività, avendo ben chiari i propri obiettivi ed essendo costantemente attivi, rispondendo quotidianamente al potenziale audience che interagisce con l’azienda in modo emozionale ed empatico.

Vinitaly: “Il Meridiano del vino”

“Il Meridiano del vino”, giunto alla terza edizione e indetto da Wine Meridian, è un concorso per premiare progetti e idee originali per valorizzare e comunicare il vino italiano e che ha visto Vinitaly 2018 – il Salone Internazionale del vino e dei distillati, svoltosi a Verona dal 15 al 18 aprile – quale cornice dell’evento.

I progetti, che interessavano tutte le soluzioni di promozione e comunicazione del vino, come eventi, tour, campagne pubblicitarie che coinvolgono in maniera trasversale anche design, tradizione, arte, enogastronomia, moda e cultura, sono stati valutati da una Commissione giudicante, composta da giornalisti, esperti del marketing del vino, blogger e social media specialist.

Il concorso, rivolto a candidati singoli e aziende vinicole, quest’anno ha avuto 6 vincitori:

  • TENUTE PICCINI – Orange Moments: questo progetto ha dato una forte connotazione al proprio brand attraverso la metafora del colore;
  • TENUTA COCCI GRIFONI – Wine For Life: il progetto coniuga in maniera concreta la viticoltura e la biodiversità del territorio;
  • FRANCESCA NEGRI – Wine Passport: il progetto ha permesso di aumentare la visibilità internazionale delle imprese del vino italiano attraverso un linguaggio innovativo.
  • THE ROUND TABLE – Consorzio tutela del Gavi: attraverso una serie di iniziative, valorizzando vino e cultura, ha reso il territorio di Gavi una capitale italiana della promozione culturale del vino;
  • ASSOCIAZIONE NAZIONALE CITTÀ del VINO – Lo gnomo delle vigne: attraverso lo strumento del fumetto, il progetto è riuscito a divulgare ai giovani l’importanza del paesaggio del vino;
  • ANTONIO CASTELLI – Mirto Sannai: la riscoperta di un prodotto tradizionale sardo, valorizzando il territorio e sottolineando i valori dell’artigianalità.

Hai avuto esperienze con la comunicazione del settore enologico? Raccontaci la tua esperienza

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