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LEWIS

Di

TEAM LEWIS

Pubblicato il

Giugno 1, 2023

Tag

artificial intelligence, Intelligenza artificiale

“Pensi che ChatGPT prenderà il tuo posto?” La domanda degli ultimi mesi (che mi hanno fatto mille volte).


Risposta breve: no. ChatGPT e gli altri strumenti di intelligenza artificiale utilizzati nel marketing non mi rimpiazzeranno. Il talento non sarà mai rimpiazzato da nessuna tecnologia.

Qualsiasi professionista del marketing, content writer o graphic designer appassionato al proprio lavoro sarà sempre in grado di superare i contenuti prodotti dall’intelligenza artificiale. Ciò non significa che le piattaforme di AI, come ChatGPT, DALL-E 2 e i vari chatbot, siano nemici o tool per i pigri. Possono diventare ottimi alleati per velocizzare il processo di creazione dei contenuti e migliorare la strategia di marketing, aiutando di conseguenza le aziende a ottenere più clienti.

Vedi anche: Alleata o minaccia?: ChatGPT per i copywriter

La storia dell’AI nel Digital Marketing

Veniamo alla risposta lunga. Anche se l’intelligenza artificiale è il nuovo trend nel mondo del digital marketing, non si tratta di una novità in senso assoluto. Questo tipo di tecnologia fa parte della vita quotidiana dei professionisti già da anni. Per esempio, il ranking nei motori di ricerca sfrutta l’AI per determinare l’ordine in cui articoli e siti appaiono nei risultati. Per scegliere quali snippet siano più pertinenti rispetto a una query, Google utilizza il MUM (Multitask Unified Model), un tipo di intelligenza artificiale che consulta diverse fonti per trovare la risposta più accurata. Inoltre, chiunque almeno una volta ha interagito con i chatbot di un’assistenza clienti, che da anni si basano sull’intelligenza artificiale.

Gli strumenti più chiacchierati del momento sono ChatGPT e DALL-E 2, rispettivamente un generatore di testo e di immagini. L’AI generativa alla base di questi strumenti è un tipo specifico di intelligenza artificiale, progettata per migliorarsi costantemente apprendendo da ogni richiesta che riceve.

Anche se alcune immagini generate dall’AI sono inquietanti, non c’è motivo di aver paura dell’Intelligenza Artificiale in sé. Il fatto che l’AI generativa possa “imparare” preoccupa alcune persone, ma chi si occupa di marketing, e-mail marketing, sales o customer experience dovrebbe accogliere questa tecnologia per ottimizzare il proprio lavoro.

Intelligenza Artificiale

Intelligenza Artificiale e Digital Marketing: pro e contro del mix

Fare ricorso all’AI non significa barare. Se utilizzata in modo responsabile, l’intelligenza artificiale può essere vantaggiosa per il digital marketing e aiutare i marketer nelle loro attività quotidiane. Ci sono però anche alcune insidie e questioni etiche che inevitabilmente vanno affrontate.

Pro

  • Il blocco dello scrittore. È un problema reale e frustrante. A volte, cercare un po’ di ispirazione o fare una pausa non risolve la situazione. Gli strumenti che generano testo possono decisamente aiutare a superare il blocco dello scrittore. Se hai bisogno di una metafora particolare per il tuo incipit, di un riassunto veloce relativo a un argomento complesso da utilizzare sui social media o di ulteriori punti da sviluppare in un articolo, ChatGPT può diventare il tuo migliore amico. Ricordati però di non fare copia e incolla. Verifica sempre l’accuratezza di ogni affermazione o termine su cui non sei sicuro e individua le fonti a sostegno di ciò che dici.
  • Un buon punto di partenza. Gli small business con un budget limitato o i progetti con poco ritorno economico possono velocizzare il processo creativo grazie all’utilizzo dell’AI. DALL-E 2, ad esempio, può essere utilizzato per fare brainstorming e trovare concept creativi o per creare un’immagine di partenza su cui il graphic designer potrà lavorare. Assicurati, però, che la maggior parte dell’immagine finale sia originale e inserisci un disclaimer che specifichi che è stata impiegata un’AI o potrebbero nascere delle polemiche, come quando un’immagine creata con l’aiuto dell’AI ha vinto il primo premio in un concorso.
  • Raccolta e categorizzazione dei lead. Mentre gli esseri umani hanno bisogno di dormire, fare pausa pranzo e godersi le vacanze, i chatbot non hanno queste esigenze. Quando qualcuno visita il tuo sito alle 21 di domenica, un chatbot può guidarlo e lasciare che i tuoi dipendenti si godano il weekend. Avere sempre qualcuno (umano o meno) disponibile a rispondere alle domande dei clienti è un grande vantaggio, tanto per la user experience quanto per il servizio clienti. L’AI può suggerire articoli utili o blog post rilevanti per soddisfare le curiosità di prospect e clienti. Inoltre, l’AI è in grado di categorizzare i lead ottenuti tramite la compilazione di form e i dati raccolti possono aiutare i team marketing e sales a prendere decisioni più mirate.

Contro

  • Rischio di plagio. I generatori di testo prendono frammenti da diverse fonti presenti su internet. Un articolo di 600 parole scritto dall’AI potrebbe basarsi su decine di documenti diversi. Allo stesso modo, i generatori di immagini traggono ispirazione da secoli di storia dell’arte. È consigliabile attribuire sempre la fonte delle informazioni, ma ci sono casi in cui è difficile determinarne l’origine, compromettendo quindi originalità e precisione del contenuto. Fare copia e incolla da ChatGPT non è etico tanto quanto plagiare un autore in carne e ossa.
  • Trappola del “è abbastanza buono”. I contenuti “abbastanza buoni” sono un rischio nel digital marketing perché, senza dubbio, qualsiasi competitor pensa a come poter rendere il proprio contenuto il migliore di tutti. Se ci si accontenta di output mediocri generati dall’intelligenza artificiale, difficilmente il cliente compirà un’azione e il tuo brand non riuscirà a emergere rispetto agli altri. Più ti affidi all’AI, più le tue skills ne risentiranno. Per rimanere al passo con i trend del digital marketing, è fondamentale continuare a fare pratica, testare gli strumenti e revisionarne i contenuti. Solo così puoi spiccare fra le innumerevoli proposte che raggiungono il tuo pubblico di riferimento.
  • Più verità, meno dubbi. Utilizzare l’AI nel marketing può risultare complicato e potrebbe mettere a rischio la fiducia dei tuoi clienti. È come scoprire che la lettera d’amore della persona che ami è stata scritta da un computer. I clienti vogliono sentirsi speciali e quando qualcuno, che sia un partner, un rappresentante del servizio clienti o un marketer, non si prende del tempo per cercare le parole giuste per corteggiarli, la customer experience ne risente e la relazione si indebolisce. I contenuti generati esclusivamente dall’AI possono apparire falsi e poco affidabili, rendendo vani tutti gli sforzi dietro a qualsiasi strategia di branding o digital marketing.

Futuro dell'Intelligenza Artificiale

Cosa ci riserva il futuro?

I prossimi cinque anni probabilmente saranno pieni di temi scolastici scritti dall’AI e blog che non riusciranno a creare una community stabile. Tuttavia, i content creator non dovrebbero preoccuparsi di perdere il proprio lavoro perché la nostra creatività supera di gran lunga quella dell’AI: siamo esseri umani!

Nel digital marketing tutto ruota al B2H, o Business to Human. Anche un blog B2B pieno di tecnicismi è scritto per persone reali. Quello che resta fondamentale è l’abilità umana di sviluppare storytelling in grado di catturare l’attenzione e la fiducia del pubblico.

L’AI generativa e gli strumenti di machine learning diventano sempre più intelligenti man mano che vengono utilizzati e quindi perfezionati dalle persone. Tra cinque anni, i programmi basati sull’intelligenza artificiale saranno più sofisticati, ma non saranno in grado di conquistare il mondo. Tenendo questo a mente, non lasciarti sopraffare dall’AI. Piuttosto, utilizzala per fare brainstorming e aggiungi il tuo tocco umano e unico per soddisfare e informare la tua audience.

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