Che cos’è la ricerca per immagini di Google?
Essere sempre aggiornati è davvero importante per la tua strategia SEO, perché i motori di ricerca come Google e i risultati mostrati nelle SERP si evolvono continuamente. Per esempio, la ricerca per immagini ha subito diversi cambiamenti dalla sua prima introduzione nel 2001. Uno dei cambiamenti più importanti fu l’aggiunta del tasto “visita il sito” nei risultati delle immagini. A seguito dei continui cambiamenti, molti siti assistono a periodici cali nel proprio traffico. Questo sorprende molte persone, ma permette di capire che anche le immagini possono essere una grande fonte di traffico. Se è vero che l’attenzione per le immagini è andata diminuendo, Google ha proseguito a introdurre modifiche al suo motore di ricerca specifico e quest’anno le immagini sono tornate a essere un hot topic nella Googlesfera.
Images in general are going to be a bigger topic this year. Think more how people might be searching to find your images. Not just for searching for images for presentations. Says @JohnMu
— Barry Schwartz (@rustybrick) 24 gennaio 2019
Le immagini in generale saranno un grande topic quest’anno. Concentrati nel capire come gli utenti potrebbero trovare le tue immagini. Non solo a come si presentano nei risultati di ricerca.
In altre parole:
Una cosa che abbiamo notato nel motore di ricerca di Google Immagini è il recente cambiamento della relativa SERP. Infatti, in alto sono stati aggiunti dei bubble con le sottocategorie. Questa visualizzazione somiglia molto ai risultati di ricerca presentati da Pinterest e ci fa capire che Google vede questa piattaforma come un diretto competitor per la ricerca e l’uso delle immagini.
Scopriamo le carte:
Le persone spesso mettono l’ottimizzazione delle immagini in fondo alla lista delle priorità nella loro SEO strategy onpage, o peggio, non la considerano affatto. L’ottimizzazione delle immagini dovrebbe sempre essere tenuta in considerazione quando si costruisce un sito o si pubblica un articolo di un blog, ma spesso i gestori di pagine web o i content writer sottovalutano questa opportunità. Per quelle aziende i cui prodotti o servizi hanno una componente visuale importante, avere un’ottimizzazione dei media impeccabile è un buon modo per guadagnare traffico organico sempre fresco grazie al ranking delle immagini.
In alternativa, aziende (come anche LEWIS) possono anche valutare la creazione strategica di contenuti visuali pensati appositamente per la ricerca di Google Immagini.
Quindi, quali sono le basi per l’ottimizzazione delle immagini? Continua a leggere per scoprirlo
Ottimizzare la SEO delle immagini per Google ha due obiettivi principali
- Usare immagini con il peso minore possibile per aumentare la velocità di caricamento delle pagine web e la user experience
- Ottimizzare i nomi dei file e i tag alt delle immagini per aiutare Google a capirne il contenuto
Usare immagini rilevanti e che diano un “qualcosa in più” alle tue pagine e ai tuoi articoli migliora la user experience e aumenta le possibilità che le immagini vengano mostrate fra i risultati di ricerca di Google Immagini. Google raccomanda di posizionare le tue immagini in cima alla pagina per valorizzare i contenuti e di curare la URL con una struttura che fornisca ulteriori dettagli sull’immagine.
Vediamo meglio tutti i campi da ottimizzare delle tue immagini.
Dimensioni SEO friendly
Il tuo obiettivo dovrebbe essere avere immagini responsive, veloci da caricare, con dimensione e peso adatti al web e senza perdita di qualità. Esistono diversi formati per le immagini, i più diffusi sono PNG e JPG. Le immagini PNG solitamente sono più grandi e quindi impiegano più tempo a caricarsi, ma questo formato permette la compressione senza perdere qualità. Il JPG, invece, ha un peso inferiore, ma subisce una graduale perdita di qualità all’aumentare della compressione. Il formato raccomandato è il JPG, con una compressione media. È possibile utilizzare diversi tool online come Image Optimizer per ridimensionare le tue immagini per il web. Per fare in modo che Google ottimizzi le immagini per le loro prestazioni, leggi la guida completa per sviluppatori.
Il nome di file e il tag alt
Google adora quando nomini correttamente le tue immagini, usi keyword descrittive (ma senza abusarne, per non incorrere nel cosiddetto keyword stuffing) e inserisci il tag alt. Il tag alt non è obbligatorio, ma è visibile nel codice che Google legge, può essere indicizzato e aiuta i crawler a capire meglio il contenuto dell’immagine. Ottimizzare il tag alt delle immagini è un ulteriore modo che hai per fornire dettagli sulle tue immagini ai motori di ricerca e migliorarne il ranking.
Quindi, in sintesi
- NO alt tag mancante: <img src=”gatto.jpg” alt=””/>
- NO keyword stuffing: <img src=”gatto.jpg” alt=”gatto gattino piccolo gatto micio micino cucciolo gatti gattini piccoli gatti gatto domestico gatto tigrato siamese maine coon gatto europeo gatto egiziano pelo di gatto cibo per gatti giochi per gatti gatti neri gatti pazzi gatti buffi gatti che dormono”/>
- SI: <img src=”gatto.jpg” alt=”gatto”/>
- MEGLIO: <img src=”gatto.jpg” alt=”gatto europeo che dorme”/>
Aggiungi i markup schema
Inserire anche i dati strutturati aiuterà Google a mostrare le tue immagini nei risultati di ricerca, nonostante i costanti cambiamenti delle SERP. Se hai un sito di e-commerce dovresti utilizzare i markup di schema per le tue immagini, in modo che Google mostri le foto dei tuoi prodotti nelle SERP dedicate allo shopping. Se il tuo sito ha molte fotografie associate a ricette di cucina, dovresti utilizzare i markup nelle immagini per farle mostrare negli snippet di Google.
Il formato raccomandato per l’uso di schema è il JSON-LD, questo per esempio:
<script type=”application/ld+json”>
{
“@context”: “http://schema.org”,
“@type”: “Recipe”,
“author”: “Cuochi perfetti”,
“cookTime”: “1 ora”,
“datePublished”: “08-05-2009”,
“description”: “Questa ricetta del pane alla banana me la insegnò mia madre: aggiungere anche delle noci migliora la consistenza del pane e il sapore.”,
“image”: “pane-alla-banana.jpg”,
“recipeIngredient”: [
“3 o 4 banane mature pestate”,
“1 uovo”,
“3/4 tazzine di zucchero”
],
“interactionStatistic”: {
“@type”: “InteractionCounter”,
“interactionType”: “http://schema.org/Comment”,
“userInteractionCount”: “140”
},
“name”: “Il pane alla banana di mamma”,
“nutrition”: {
“@type”: “NutritionInformation”,
“calories”: “240 calorie”,
“fatContent”: “9 gr grassi”
},
“prepTime”: “15 min”,
“recipeInstructions”: “Preriscaldate il forno a 250°. Mescolate gli ingredienti in una ciotola. Aggiungete la farina alla fine. Mettete il composto in una teglia per il pane e infornate per un’ora.”,
“recipeYield”: “1 pagnotta”,
“suitableForDiet”: “http://schema.org/LowFatDiet”
}
</script>
Aggiungi una sitemap delle tue immagini
Aggiungere una sitemap specifica per le immagini dice a Google esattamente quali immagini vorresti che fossero indicizzare e scansionate dai crawler. Per farlo, puoi generare una sitemap delle immagini.
Riassumendo
L’ottimizzazione delle immagini è una strategia SEO spesso sottovalutata, ma è altamente raccomandata per migliorare la performance di un sito web e migliorarne la reach nei motori di ricerca di Google. Assicurati di ottimizzare il nome, la dimensione e il peso delle immagini e aggiungi un tag alt e un markup schema. Non dimenticare di creare una sitemap per fare in modo che i bot di Google scannerizzino i tuoi contenuti visuali nella gerarchia giusta.
Hai bisogno di una mano con l’ottimizzazione SEO delle tue immagini? Contattaci!