Skip to main content

Di

Arianna Cusolito

Pubblicato il

Dicembre 12, 2024

Tag

Comunicato stampa, PR, public relations

Table of Contents

    Il comunicato stampa, vent’anni fa

    Nel 2006 l’ex giornalista del Financial Times Tom Foremski pubblicò un articolo dal titolo esplosivo: “Die! Press Release! Die! Die! Die!“. Un grido provocatorio che scorporava punto per punto ciò che non funzionava nel processo di creazione-invio-ricezione dei comunicati stampa. Foremski criticava in particolare il formato più tradizionale del comunicato stampa, considerandolo inefficace e obsoleto nel contesto della comunicazione moderna.

    Il pezzo aprì un dibattito tra gli esperti del settore, spingendoli a ripensare questo strumento per adattarlo a un panorama sempre più orientato verso il digitale. Allo stesso tempo, Foremski fu anche incredibilmente lungimirante: nel 2006, infatti, eravamo solo agli albori di un cambiamento epocale. Per intenderci, Google Chrome, il cloud e i social media che oggi scandiscono le nostre giornate non esistevano ancora. Facebook era nato da appena un paio d’anni, mentre Whatsapp e Instagram dovevano ancora sbarcare sui nostri smartphone. Ma soprattutto, mancavano tool di Intelligenza Artificiale, come ChatGPT, capaci di supportare in modo attivo i comunicatori.

    Eppure, nonostante il progresso tecnologico degli ultimi due decenni, sorprendentemente il comunicato stampa è rimasto pressoché invariato nella sua forma originaria. Oggi, quindi, ci ritroviamo a porci la stessa domanda che animava quel dibattito 20 anni fa: che ruolo avrà nelle strategie di comunicazione aziendali nei prossimi anni?

    Una storia centenaria

    Nel giro di un paio d’anni, il comunicato stampa spegnerà 120 candeline. Era il 1906 quando l’agenzia americana Lee di Atlantic City diramò il primo comunicato per dare la notizia del deragliamento di un treno sulla Pennsylvania Railroad. Da quel momento, il comunicato stampa è diventato un pilastro fondamentale per la diffusione delle informazioni ufficiali.

    Ancora oggi, nonostante le profonde trasformazioni nel mondo della comunicazione, il comunicato stampa continua a rappresentare un riferimento autorevole e verificabile per giornalisti e stakeholder. Certo, il panorama mediatico è profondamente cambiato: la competizione è feroce e sono tantissimi i soggetti che ogni giorno si affidano al proprio ufficio stampa per produrre contenuti rilevanti e di stampo informativo. Da questo punto di vista, è facile che l’impatto del comunicato stesso possa perdersi durante il percorso (o all’interno delle caselle di posta delle redazioni). Eppure resta un punto di partenza essenziale per la stesura di molti pezzi, soprattutto per le testate giornalistiche che fanno della verifica delle fonti un elemento imprescindibile.

    Ma se già nel 2006 Foremski lo definiva uno strumento “obsoleto per la comunicazione moderna”, viene spontaneo chiedersi cosa potrebbe pensarne oggi, nell’era dell’AI, dei social media e della comunicazione istantanea. È curioso anche notare che, in un contesto in cui molte testate giornalistiche tradizionali lottano per la sopravvivenza e la rilevanza, il comunicato stampa riesce ancora strenuamente a resistere. Nonostante la crisi dell’editoria, tra giornali che chiudono o che si trasferiscono esclusivamente online, il comunicato stampa continua a essere una delle principali fonti di informazione per redazioni e professionisti del settore. La sua funzione di voce autorevole per costruire articoli resta intatta, dimostrando una resilienza che pochi strumenti comunicativi possono vantare.

    Calendario social media 2025

    AAA Idee Cercasi

    I tuoi contenuti ti sembrano monotoni? O semplicemente cerchi ispirazione per il tuo piano editoriale? Ci pensa TEAM LEWIS!

    Rinnovarsi per restare rilevanti

    Affinché il comunicato stampa rimanga uno strumento di comunicazione attuale, forse è giunto il momento di cambiare il suo look. Non in senso assoluto, chiaramente. Alcune notizie aziendali non possono prescindere dal comunicato stampa, come le comunicazioni finanziarie, istituzionali o di alto profilo, che necessitano ancora di una struttura formale e ben definita. Ma per sopravvivere nell’era digitale, il comunicato stampa deve necessariamente evolversi.

    La comunicazione moderna si basa su tre pilastri: immediatezza, impatto visivo e personalizzazione. Sappiamo che la soglia di attenzione di un utente medio è di circa 10 secondi. Si tratta di un lasso di tempo brevissimo, nel quale il messaggio deve colpire e coinvolgere. Per questo motivo, un possibile approccio potrebbe essere quello di snellire il formato classico del comunicato, estremamente verboso, puntando maggiormente su contenuti più visuali e interattivi. Insomma, meno parole e più creatività.

    Immagini, video e infografiche potrebbero diventare gli elementi principali di un comunicato stampa 2.0. Ad esempio, il lancio di un nuovo prodotto potrebbe essere accompagnato da una grafica accattivante o un video esplicativo, lasciando che il testo svolga più una funzione di supporto. Il messaggio deve essere chiaro, diretto e facilmente fruibile, per catturare l’attenzione in quei preziosissimi 10 secondi.

    Collaborare, non sostituire

    Un altro elemento cruciale è la personalizzazione. Il comunicato stampa, nella sua versione tradizionale, viene spesso percepito come uno strumento (seppur alto) standardizzato e impersonale. Ma con un approccio tailor made mirato a settori o destinatari specifici, il tasso di lettura e conversione può aumentare significativamente. Ad esempio, una notizia riguardante il lancio di un prodotto tech potrebbe essere declinata diversamente per un giornalista esperto di tecnologia rispetto a uno lifestyle.

    In questo processo, l’Intelligenza Artificiale gioca un ruolo sempre più centrale. L’AI è ormai la protagonista degli anni ‘20 del nuovo millennio, anche e soprattutto perché permette di automatizzare e velocizzare attività ripetitive o macchinose come l’analisi dei dati, la ricerca di trend, la creazione di bozze su cui poter lavorare e persino la distribuzione mirata dei comunicati stampa. Questo non significa, però, che l’Intelligenza Artificiale sia destinata a sostituire i professionisti delle PR!

    Il valore aggiunto di chi lavora nella comunicazione risiede proprio nella creatività umana, nel pensiero strategico e nella capacità di costruire delle relazioni profonde, qualità e soft skill che nessuna macchina potrà mai eguagliare.
    Per togliermi qualsiasi dubbio, ho provato a chiedere direttamente a ChatGPT se avesse intenzione di sostituirmi in futuro. La sua risposta è stata “Sono qui per collaborare, non per sostituire”. Ed io sono d’accordo. Non considero l’AI come una minaccia per le PR o per i professionisti della comunicazione in generale, ma più come un “partner tecnologico” prezioso, che può aiutarci ad ampliare le nostre possibilità e a migliorare la qualità del nostro lavoro.

    Altri 100 di questi anni!

    Nonostante i suoi 120 anni, il comunicato stampa è quindi tutt’altro che obsoleto. Certo, dev’essere adattato alle regole e alle esigenze della comunicazione digital più contemporanea, caratterizzata da formati più dinamici, contenuti multimediali e strategie di personalizzazione più avanzate.

    Il comunicato stampa non è solo un pezzo di storia o un mero strumento per veicolare le notizie: è una parte fondamentale dello storytelling di un’azienda e rappresenta una solida base per costruire delle strategie di comunicazione efficaci e ad alto impatto. In un mondo che cambia rapidamente, la sua longevità dimostra come sia ancora oggi una risorsa insostituibile, a patto però che venga utilizzato correttamente.

    Per continuare a garantirne la rilevanza nei prossimi decenni, è fondamentale trovare il giusto equilibrio fra tradizione e innovazione. Immagini, video e infografiche possono renderlo più accattivante e immediato, mentre l’uso dell’AI può semplificare e arricchire i processi. Tuttavia, il vero cuore del comunicato risiede ancora nell’abilità di chi lo scrive, in quella capacità di creare contenuti che siano non solo informativi, ma anche coinvolgenti e significativi. Insomma, continuare a rinnovarlo, senza dimenticarne i punti di forza, è la chiave per mantenerlo vivo e rilevante in un panorama in continua evoluzione.

    Agenzia di Relazioni Pubbliche TEAM LEWIS

    Agenzia Relazioni Pubbliche

    La nostra esperienza nelle PR ti aiuterà ad avere un impatto significativo sul pubblico giusto.