Di

Alessia Caruso

Pubblicato il

Maggio 12, 2025

Tag

Creatività al cubo, Italian Brain Rot, Meme, social media marketing

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    Negli ultimi mesi, TikTok è stata letteralmente travolta da un trend tutto Made In Italy all’insegna del nonsense più puro: animali umanizzati, oggetti antropomorfi, filastrocche senza senso e… più o meno censurabili, a seconda dei casi. Squali con le sneakers, coccodrilli bellicosi, cappuccini danzanti: è l’universo degli Italian Brain Rot. Se ti sembra di non capire niente, non preoccuparti. Sei nel posto giusto.

    Cos’è il brain rot

    Partiamo dal principio. Brain rot significa letteralmente “marciume cerebrale” ed è un’espressione anglofona che si riferisce proprio al deterioramento intellettuale causato da un eccessivo consumo di contenuti superficiali o poco stimolanti.

    Questa parola non è nuova nel vocabolario inglese (risale ad oltre un secolo fa!), ma ha guadagnato popolarità nell’ultimo anno grazie alla Gen Z e alla Gen Alpha, che hanno rilanciato questo termine attraverso i social. Non a caso, è stata la parola del 2024 secondo l’Oxford Dictionary.

    Gli Italian Brain Rot

    Si può dire che tutto nasca da Trallallero Trallallà, uno squalo antropomorfo che indossa delle sneakers ai piedi. La sua viralità ha dato vita a un nuovo filone di meme italiani, come Bombadiro Crocodilo, Tung Tung Tung Sahur, Lirilì Larilà, Ballerina Cappuccina e molti altri.

    Ma chi ha inventato tutto questo? Tutti e nessuno. I contenuti sono talmente semplici da replicare che chiunque, armato di un generatore di immagini AI e un po’ di dimestichezza con CapCut, può produrne uno. Quindi una volta iniziato il trend, è stato impossibile tener conto di quanti altri personaggi nonsense sono stati inventati.

    Perché funzionano?

    Chiedersi perché funzionano gli Italian Brain Rot è un po’ come chiedersi perché funzionano i meme: non c’è un motivo preciso. Non hanno senso ed è proprio per questo che fanno ridere. Provando a scavare più a fondo, probabilmente il loro successo risiede in parte nella discontinuità che portano all’interno di feed super patinati, creando un cortocircuito culturale tra l’assurdo e l’italianità (stereotipata) più kitsch. A tutto questo si aggiunge la facilità di produzione e la natura democratica dell’AI: tutti possono partecipare e contribuire alla loro diffusione di massa.

    Se da un lato era lecito pensare che il fenomeno dell’Italian Brain Rot si sarebbe esaurito in fretta, come succede per tutti gli altri trend, dall’altro bisogna riconoscere che questo fenomeno ha avuto un successo tale da portare alla nascita di una sorta di mitologia ai limiti dell’assurdo, fatta di umorismo nonsense.

    Un fenomeno globale

    Se non li avevi mai visti prima, probabilmente ti sembrerà strano tutto questo successo… Eppure, gli Italian Brain Rot hanno preso piede anche oltre oceano. È bastata una semplice domanda ad alcuni colleghi delle altre country per sentirmi dire “Sì, li conosciamo! Qui adoriamo Bombardiro Crocodilo, ma la mia preferita è Ballerina Cappuccina”.

    Il paradosso? La maggior parte degli utenti che consumano questi contenuti non parlano italiano e, nonostante ciò, rimangono incantati dalla musicalità delle filastrocche. Non c’è quasi mai una ricerca approfondita per capire cosa effettivamente dica la filastrocca recitata da una voce chiaramente AI.

    Arrivano i videogiochi

    A conferma del successo degli Italian Brain Rot, ci sono dei videogiochi dedicati all’orizzonte. Non uno, ma ben due adattamenti: Bombardiro Crocodilo: Italian Brain Rot Simulator e Tralalero Tralala: Battle Royale, in uscita sul Playstation store.

    Molti utenti sospettano siano solo truffe mascherate da giochi, pensati soltanto per guadagnare sull’hype del momento. Ma in ogni caso dimostrano la volontà di voler monetizzare su questo fenomeno.

    3 settori che hanno cavalcato l’onda degli Italian Brain Rot

    Da KFC all’AC Milan, i brand più disparati cercano di cavalcare il trend con i personaggi brain rot, creandone anche di propri, sia in Italia che all’estero. Ecco una lista (non esaustiva) di alcuni settori che si sono legati a questo nuovo filone di meme.

    1. Fast food: KFC e Old Wild West

    Per loro stessa natura, i brand fast food si prestano molto bene a un tono di voce più irriverente e spiritoso. Primo fra tutti KFC, che ha incarnato appieno l’essenza del brain rot. Se da un lato ha creato i propri meme brain rot sia in Italia che all’estero, dall’altro ha colto l’occasione per inserirsi nella rivalità tra fast food e lasciare che Tung Tung Tung Sahur rimettesse al suo posto McDondald’s.

    @kfc_italia Angolo rosso KFC, angolo blu Mc. Da che parte stai? #brainrot #nosense #tungtungtung #tungtungsahur ♬ TUNG SAHUR – TRXSHBXY & GAVORN


    McDonald’s sembra non aver abbracciato il trend in maniera ufficiale, mentre Old Wild West si è aggiunto alla mischia con Panino Hamburgerino, un modo sicuramente originale per parlare dei propri prodotti senza mostrarli concretamente.

    @old_wild_west Panino Hamburgerino + Salsina OWW = il brainrot che meritavi oggi #OldWildWest #brainrot #brainrotmemes ♬ suono originale – oldwildwest


    2. GDO: EuroSpin, Esselunga e Carrefour

    Anche le catene della grande distribuzione hanno iniziato ad usare un tone of voce più ironico e appealing, soprattutto su TikTok. Fra questi ci sono sicuramente Esselunga con un gatto-fragola che tiene in mano una borsa del supermercato e Carrefour con tre prodotti dalle sembianze animalesche. Il migliore, a mio avviso, è però Eurospin, che ha personificato il volantino con le offerte per la grigliata di Pasquetta.

    @eurospin_italia_officialÈ arrivato lo Speciale Grigliatina con carne succulenta e verdurina per una festa molto sopraffina!♬ suono originale – Eurospin_Italia_Official


    3. Mondo del calcio: Milan, Napoli, Juventus e Inter

    Il mondo del calcio non poteva certo restare fuori da una cultura pop tanto dirompente, quindi ecco che moltissime big hanno realizzato contenuti brain rot, cavalcando l’estetica surreale e il sound nonsense.
    SSC Napoli propone Frigo Camelo Napoletano, AC Milan sfrutta gli audio brain rot ma anche i filtri, facendo sfidare Tung Tung Tung Sahur e Brr Brr Patapim direttamente nello stadio di San Siro. La Juventus, invece, ha ironizzato sulla morte dei meme brain rot italiani, con la partecipazione di Weston McKennie versione AI.

    @juventus You will be missed so much guys 🥀 #meme #brainrot #juventus ♬ suono originale – juventus


    La squadra italiana che forse si è spinta oltre è l’Inter, che non solo ha sfruttato i tralaleritos (figli di Trallallero Trallallà) per ironizzare sulla vittoria contro il Barcellona, ma ha anche creato un personaggio ispirato all’iconico biscione simbolo della squadra.

    @inter Good morning: a little recap for you… 🐍🤪 #UCL #ChampionsLeague #TikTokCalcio #TikTokFootball #TikTokFutbol #Calcio #Futbol #Football ♬ original sound – 7AJ🎧


    Conclusione

    L’Italian Brain Rot non è solo l’ennesimo trend effimero nato su TikTok: è un sintomo e al tempo stesso un prodotto del nostro tempo. In un’era in cui l’intelligenza artificiale sta diventando sempre più accessibile, i codici comunicativi si evolvono in modo rapidissimo, e il nonsense sta diventando parte del linguaggio comune.

    La forza di questo fenomeno sta nella sua apparente inutilità: contenuti che sembrano “vuoti” ma che in realtà dicono moltissimo su come comunichiamo oggi. Nel caos degli Italian Brain Rot si nasconde una nuova forma di espressione collettiva, che sfugge alle logiche pubblicitarie classiche e vive grazie alla partecipazione spontanea delle community. Si sta ridefinendo cosa vuol dire essere rilevanti online: non servono più grandi budget, ma rapidità, intuito e capacità di leggere le dinamiche di rete prima degli altri. Per i brand, è una sfida (e un’opportunità) enorme: capire quando unirsi al gioco e come farlo in modo autentico.