La soluzione a tutto questo non può più essere solo il prodotto o servizio offerto, bensì va ricercata in un legame più profondo che porta alla creazione di una vera e propria comunità di persone attorno al brand.
Senza una brand community, il tuo brand rischia di essere percepito come distante, impersonale e, alla lunga, irrilevante rispetto ai tuoi competitor. Immagina di entrare in un negozio qualsiasi, fare una richiesta ad uno dei commessi e ricevere una risposta che non coincide con ciò che cerchi realmente. Non è frustrante? È esattamente quello che accade quando un brand comunica senza ascoltare il suo pubblico di riferimento.
Non avere una brand community può avere un impatto negativo da diversi punti di vista:
- Non emergono le caratteristiche chiave e i valori che guidano la tua azienda.
- Diventa difficile stimolare interesse, generare engagement e fidelizzare i clienti.
- Il tuo brand rischia di essere percepito come un semplice fornitore di prodotti o servizi!
A ciò si aggiunge il fatto che la Gen Z si sta trasformando nella principale generazione di consumatori su cui i brand dovrebbero puntare e, secondo Hubspot, gli zoomer apprezzano i brand che hanno delle comunità attive attorno a sé. Quindi, se il tuo brand pubblica solo promozioni e offerte sui social media, forse è giunto il momento di cambiare rotta.
Crea una connessione umana
Se non vuoi che il tuo sia un brand senz’anima, la soluzione è creare e coltivare una solida community. Questo non significa solo aumentare il numero dei tuoi seguaci, ma anche ascoltare e comprendere le loro esigenze, i loro desideri e le loro preoccupazioni.
In questo modo, la brand community non è solo un valore aggiunto, ma una vera e propria risorsa di marketing per la tua azienda. Infatti, le persone che si sentono parte di una community tendono a parlare del brand con amici e familiari, a condividere le proprie esperienze sui social network e, in alcuni casi, a diventare dei veri e propri brand ambassador.
Come si crea una brand community?
Ora ovviamente ti starai chiedendo come fare per costruire una community. Ecco i 5 consigli dei nostri esperti:
- Conosci il tuo pubblico per creare contenuti rilevanti.
- Sii trasparente per entrare in connessione autentica con le persone.
- Crea dei momenti di interazione, sia online che offline, per rafforzare il senso di community.
- Ascolta la tua community e rispondi sinceramente alle richieste o alle domande che vengono poste al tuo brand.
- Valorizza gli UGC per far sentire speciali i tuoi follower ed ispirare gli altri utenti ad unirsi!
WeRoad: un esempio vincente di brand community
WeRoad è uno degli esempi vincenti di brand che sono stati in grado di costruire una solida community. Se ancora non la conosci, WeRoad organizza viaggi di gruppo in tutto il mondo. Fin dall’inizio, il brand ha capito che il suo vero valore non stava (solo) nell’offrire dei viaggi indimenticabili in posti da sogno, ma anche e soprattutto nel costruire una community di persone accomunate da età, background culturale ed esperienze condivise. Il prodotto WeRoad è proprio la possibilità di conoscere nuovi gruppi di persone che condividono la stessa passione per l’avventura e che, in molti casi, diventano anche amici nella vita di tutti i giorni.
Questo mindset ha portato naturalmente alla nascita di una vera e propria community attorno al brand, che rappresenta il suo vero punto di forza: nessuna campagna pubblicitaria, per quanto ben fatta, riuscirebbe mai ad eguagliare il passaparola e il senso di appartenenza a una grande famiglia. È proprio per questo che WeRoad non viene considerato un semplice tour operator, ma al contrario un vero e proprio facilitatore di relazioni. Le storie, le foto e i ricordi che i viaggiatori condividono sui social newtork non sono solo il racconto di un viaggio, ma diventano parte di uno storytelling in cui emerge una community attiva e unica nel suo genere.
Insomma, la community rappresenta una componente fondamentale della popolarità di WeRoad e gli ha permesso di continuare a crescere anche durante la pandemia, quando viaggiare era diventato impossibile. Molte aziende nel settore travel hanno preferito chiudere o ridurre drasticamente le proprie attività, mentre WeRoad ha saputo adattarsi ai repentini cambiamenti. Il brand non ha mai smesso di comunicare durante tutto questo periodo di crisi condivisa a livello mondiale: è riuscito a tenere viva la passione per l’avventura attraverso dei momenti di condivisione online e ha spiegato ai weroaders ogni decisione presa, evitando di cadere nell’oblio e diventando un punto di contatto per tutti i viaggiatori costretti nelle mura di casa propria. È proprio grazie alla forza di questa community che WeRoad è riuscito a superare anche le sfide più difficili e rimanere rilevante nel breve e nel lungo termine.
Conclusioni
In sintesi, le brand community non sono il trend dei prossimi anni o una delle tante strategie di marketing in circolazione, ma rappresentano la necessità di trovare un luogo digitale per unirsi in un ecosistema digitale sempre più connesso. Il successo della tua azienda non dipende solo dalla qualità del prodotto o servizio offerto, ma anche dalla capacità di creare delle connessioni significative con i tuoi clienti e di diventare parte integrante delle loro vite. Ricorda: una persona può dimenticare un prodotto uguale a tanti altri, ma difficilmente si dimenticherà di un’esperienza indimenticabile condivisa con una community che la fa sentire parte di qualcosa di più grande.
Giunti a questo punto, dovresti chiederti: il tuo brand sta davvero investendo tempo e risorse per costruire una community attiva? Cosa stai facendo per rendere la tua comunicazione coinvolgente?