Una volta erano le quarte di copertina e i consigli del libraio di fiducia. Oggi, bastano 30 secondi su TikTok per trasformare un titolo semi-sconosciuto in un bestseller. In mezzo ci sono eventi come il Salone Internazionale del Libro di Torino, un ecosistema di contenuti, relazioni e brand experience.
Il marketing editoriale sta vivendo una trasformazione profonda, dove fisico e digitale si incontrano e si potenziano. E tutto questo funziona davvero quando parlano la stessa lingua.
L’editoria oggi: marketing editoriale su misura
Il marketing editoriale non è più una nicchia di settore. Oggi è un mix di strategie tradizionali e digitali, che vanno dal classico ufficio stampa fino alla creazione di vere e proprie campagne cross-channel. Obiettivo? Non solo vendere libri, ma costruire un brand attorno agli autori, fidelizzare le community e generare valore culturale.
Oltre a scegliere la copertina giusta o il titolo più catchy, le case editrici devono oggi pensare a contenuti social, strategie di PR, influencer partnership e user-generated content. In pratica: ogni libro è una micro-campagna cross‑channel, con obiettivi di brand building, community engagement e retention.
BookTok: da TikTok alla top 10 delle classifiche
Poi c’è il BookTok, la costola letteraria di TikTok. Qui i libri vivono la loro seconda (o terza) vita. Un video emozionale e sincero può trasformare un romanzo pubblicato anni fa in un caso editoriale improvviso. È successo con Una vita come tante di Hanya Yanagihara, La canzone di Achille di Madeline Miller e molti altri. In totale, nel 2024, sono state vendute circa 5,8 milioni di copie appartenenti alla categoria BookTok, con romance e fantasy in testa grazie all’engagement di community molto attive.
I numeri parlano chiaro: l’hashtag #BookTok conta circa 55 milioni di post. Bastano poche centinaia di migliaia di visualizzazioni per scatenare la corsa in libreria (digitale e fisica). In Italia, il fenomeno ha raggiunto una forza tale che molte case editrici hanno iniziato a creare reparti dedicati al monitoraggio delle tendenze BookTok, selezionando titoli “con potenziale algoritmico” e collaborando direttamente con i creator per amplificarne la visibilità. Anche le librerie stesse hanno cominciato a dedicare delle sezioni degli scaffali ai libri più in voga su TikTok.
Il Salone del Libro: quando il libro diventa brand experience
Il Salone del Libro di Torino è da anni il punto di riferimento per l’editoria italiana e internazionale. Ma negli ultimi anni si è evoluto in qualcosa di più di una fiera: è un evento culturale ed esperienziale.
Gli editori non si limitano più a vendere titoli: costruiscono veri e propri spazi di comunicazione. Gli stand diventano Instagram spot, le presentazioni sono eventi branded, le edizioni limitate un must-have per i collezionisti digitali. Non a caso, la presenza al Salone viene preparata con mesi di anticipo, proprio come si farebbe per una campagna omnicanale.
Anche i piccoli editori, grazie a una buona strategia visiva e narrativa, riescono a farsi notare tra i giganti del settore. Il Salone del Libro è il luogo perfetto per attivare strategie di brand awareness, incontrare creator, lanciare nuovi titoli e testare il sentiment in tempo reale.
Cosa ci insegna tutto questo?
Il marketing editoriale oggi è fatto di ibridazione, community e storytelling esteso su diverse piattaforme. I libri non si vendono più solo per la trama: si vendono perché fanno parte di un immaginario, di una vibe particolare, di una narrazione più ampia che coinvolge il lettore in prima persona.
Chi lavora nel settore deve saper creare esperienze, intercettare i trend, ascoltare le community e costruire campagne che sappiano parlare sia agli utenti dell’online che a quelli del mondo reale. In un panorama in cui il valore percepito conta tanto quanto la qualità del prodotto, ogni libro è una storia, ma anche un contenuto, un’identità e un’opportunità di relazione.
Il marketing editoriale sta attraversando la sua trasformazione più interessante. E chi saprà unire emozione, dati e creatività non venderà solo libri, ma costruirà cultura, una pagina alla volta.