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LEWIS

Di

LEWIS

Pubblicato il

Giugno 18, 2019

Tag

Influencer, Marketing

Siamo quasi in estate, le belle giornate sono finalmente arrivate. E con loro tornano le serate fresche, le fotografie del mare su Instagram e, ovviamente, i tormentoni estivi. E a proposito di tormentoni, in tanti già canticchiano Magari muori, brano realizzato dalla cantautrice Romina Falconi per la nota agenzia di pompe funebri Taffo. In linea con lo stile inconfondibile del brand, la canzone è un inno alla vita, un invito ad amare e divertirsi che poi magari muori, come recita il ritornello.


Taffo, ormai nota da anni per le sue campagne marketing e le sue attività sui social particolarmente innovative, divertenti e ironiche, ha scelto per il suo tormentone estivo Romina Falconi, cantautrice con una carriera notevole, stile ironico e soprattutto impegnata su battaglie comuni anche all’agenzia funebre, come la lotta all’omofobia. Come mai un’artista così poco mainstream?

Sono tanti i brand che scelgono di coinvolgere grandi celebrità per la produzione di contenuti ad hoc o per realizzare campagne di influencer marketing. Eppure, non sempre si tratta della scelta migliore. Il rischio è che la fama di questi personaggi finisca con l’offuscare il brand. I contenuti potrebbero essere visti da un pubblico più ampio e potrebbero più facilmente diventare virali, ma l’azienda potrebbe non ricevere l’impatto e la visibilità che si aspettava.

Influencer or not

Instagram è in costante crescita, così come la carriera di chi ha scelto di rendere la propria presenza su questo social una professione. Osservando alcuni fenomeni come il record di like vinto dalla fotografia di un uovo o il profilo di Omar, un manovale texano che, per gioco, ha raccolto oltre 500.000 follower in brevissimo tempo, sembrerebbe quasi che chiunque possa diventare influencer. Tanto è tutta questione di numeri (alti), no?

 

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Stogie break. ?

Un post condiviso da Omar (@justaconstructionguy) in data:

I numeri

Un modo per classificare un influencer è in base al numero dei suoi follower:

  • Mega: oltre il milione di follower
  • Macro: dai 500.000 al milione di follower
  • Medio livello: dai 50.000 ai 500.000 follower
  • Micro: dai 10.000 ai 50.000 follower

Se finora abbiamo visto solo numeri da capogiro, in realtà nel 2019 il trend dell’influencer marketing è stato su una quinta categoria, quella dei Nano Influencer, cioè tutti coloro che hanno da 1.000 a 10.000 follower. Per un brand che vuole raggiungere un pubblico molto vasto potrebbe sembrare un controsenso puntare su un influencer con numero ridotto di follower, ma in realtà i vantaggi di una simile scelta non sono da sottovalutare.

I vantaggi di un nano influencer

Miglior engagement

I nano influencer hanno rapporti personali o comunque più diretti con i propri follower. In questo modo stabiliscono legami più profondi e raggiungono engagement rate superiori a quelli dei colleghi più celebri.

Maggiori conversioni

Proprio grazie a rapporti più stretti, questi influencer riescono a conquistare una grande fiducia da parte dei propri fan, garantendo un miglior passaparola, un tasso di conversione più alto e, in definitiva, ROI più elevati.

Target specifici

I nano influencer spesso sono celebrità di nicchia. Questo li rende già competenti su argomenti specifici e, soprattutto, i loro fan saranno già il target ideale per quei temi.

Gestione più semplice

Raramente i nano influencer si affidano ad agenzie o agenti che li rappresentino, rendendo più facile contattarli, anche se richiedono brief e indicazioni molto più precisi e dettagliati. Inoltre, hanno costi più contenuti e in alcuni casi, soprattutto con fanbase particolarmente ridotte, si accontentano di ricevere beni o servizi in omaggio come forma di pagamento.

Insomma, se stai pensando di realizzare una campagna di influencer marketing, un nano influencer è una possibilità da tenere in considerazione.

E le forme di coinvolgimento ipotizzabili sono limitate solo dalla vostra immaginazione. A Milano, ad esempio, c’è già chi sperimenta nuove formule di coinvolgimento degli influencer, aprendosi anche a chi ha circa 1.000 follower. Thisisnotasushibar, catena italiana di sushi, dallo scorso anno offre pietanze gratuite ai propri avventori a seconda del numero di fan, a patto che condividano sui social una fotografia con i piatti e il tag al ristorante.

Vuoi realizzare anche tu una campagna di influencer marketing, ma non sai come scegliere l’influencer giusto? Contattaci!

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