Come ogni anno, i Digital Innovation Days si sono rivelati interessanti e pieni di sfaccettature. In tre giorni hanno ospitato oltre 2500 partecipanti, fra cui anche i nostri Filippo Jurinic e Giorgia Conte. Gli speech e i workshop di quest’anno hanno approfondito l’importanza delle connessioni umane, per riscoprire il valore del networking nel marketing e nell’intero ecosistema digitale.
Sul palco si sono alternati addetti ai lavori e brand, e non stupisce che l’intelligenza artificiale sia stata al centro di molti talk, ma non sono mancati interventi che hanno parlato di innovazione anche in termini di sostenibilità o inclusività.
Lasciarsi ispirare
Filippo: Fra gli interventi più interessanti sicuramente quello del filosofo Paolo Ercolani, il quale ha approfondito uno dei grandi temi caldi del momento: l’Intelligenza Artificiale, con tutte le opportunità per le aziende e i possibili rischi per la società. In generale c’è molto hype intorno all’AI, ma anche molta confusione rispetto a potenzialità, utilizzo e soprattutto conseguenze etiche. I diversi interventi sul tema sono quasi sembrati una sorta di “dibattito asincrono”, offrendo diversi punti di vista e affrontando in modo differente le varie implicazioni che ne conseguono.
Giorgia: Molto affascinante anche il discorso del CEO di Ipsos Nicola Neri, che si è da subito addentrato nello spirito dei Didays di quest’anno, incentrato sulla valorizzazione delle “Human Conn@ctions”. Attraverso i dati raccolti da Ipsos, Neri ha condiviso con noi alcune strategie e competenze necessarie per orientarsi nel disordine di una società che cambia alla velocità della luce, per prendere decisioni informate e per rendere la comunicazione più rappresentativa e inclusiva.
Sempre parlando di inclusività, è stato presentato anche Inclusive Talk, il progetto innovativo di Take Group basato sull’Intelligenza Artificiale generativa che aiuta i content writer a utilizzare un linguaggio inclusivo. Inserendo il proprio testo all’interno del tool, è possibile ottenerne una versione più rispettosa e inclusiva con una breve spiegazione che motiva tutte le modifiche apportate e offre ulteriori suggerimenti su eventuali termini che potrebbero avere una forte valenza di genere.
Il mondo B2B
Filippo: Alibaba.com, rappresentato dalla Business Development Manager Camilla Rossi, ci ha permesso di approfondire un aspetto più singolare del marketing B2B. In particolare, è emersa l’importanza dei marketplace online non solo come canale di vendita, ma anche come supporto per la digitalizzazione e l’internazionalizzazione del proprio business.
Pur non trattandosi di innovazione in senso stretto, è stato interessante vedere come un colosso del calibro di Alibaba sia ancora solo parzialmente conosciuto nel contesto europeo o quantomeno italiano, ma offra comunque soluzioni e opportunità molto coerenti con la realtà economica italiana, soprattutto per le PMI che hanno come obiettivo la crescita e l’espansione nel mercato asiatico.
Sostenibilità e creatività
Giorgia: Uno dei grandi temi affrontati durante la terza giornata è stata la sostenibilità, una necessità che si fa sempre più sentire nel marketing. Pur essendo guidate dai dati, il fine ultimo delle attività di marketing sembra non essere più solo il ROI, ma anche la capacità di suscitare emozioni e colpire positivamente il pubblico. La sostenibilità, in questo senso, può essere considerata un vero e proprio mezzo di innovazione, sia tecnologica che culturale. Per fare in modo che la società si evolva allo stesso ritmo della tecnologia, è necessario creare business che abbiano un importante impatto sociale, così da trovare un equilibrio tra benessere personale, ecologico ed economico a lungo termine. Lo scopo è quello di lavorare per costruire un futuro migliore, per tutti.
Altro focus è stata sicuramente la creatività, intesa proprio come tutto ciò che sta alla base di qualsiasi strategia di marketing. Da questo punto di vista ci ha colpiti il workshop di Paolo Guglielmoni aka Dottor Copy, che ci ha messi davanti a una grande verità: la creatività necessita complessità e fatica, senza le quali le scelte richieranno di essere inefficaci e uguali a tutte le altre. Le idee creative devono distinguersi ed essere complesse, fuori dagli schemi, ma durante tutto il processo è necessario inserire le emozioni e capire il cosiddetto “why” che porta le persone a compiere determinate scelte. Ed è proprio da questa prospettiva che la distinzione fra target B2B e B2C verrà meno: le connessioni umane e le emozioni sono ciò che davvero farà la differenza nel lungo periodo, per questo si arriverà a un’universalizzazione dell’audience che porterà a considerare le persone in quanto tali, piuttosto che il ruolo ricoperto all’interno della società o del mercato del lavoro.
Web marketing e Intelligenza Artificiale
Filippo: Il consulente e formatore Alessandro Mazzù, presentando i trend dell’e-mail marketing, ha mostrato come l’impiego dell’AI possa migliorare i KPI e ottimizzare la creazione delle campagne, risparmiando fino all’85% del tempo. Un esempio è GetResponse, un tool AI molto semplice da utilizzare: a partire da un prompt, lo strumento realizza delle newsletter personalizzate basate sui dati a disposizione, testando ciò che funziona meglio e proponendo contenuti futuri più in target con il database di utenti a cui sono destinati.
Giorgia: Ludovica Federighi, Head di Fuse, ha invece trattato il tema dell’influencer marketing da un punto di vista meno convenzionale. L’influencer marketing è ancora una strategia centrale per moltissimi brand, soprattutto per le sue potenzialità in termini di risonanza mediatica e di engagement sui social media, ma la collaborazione fra aziende e creator non è sempre facile a causa delle differenze che possono emergere. Lo speech ha preso come esempio l’insolita collaborazione fra Voiello e Liberato, personalità molto seguita in ambito musicale, ma non strettamente legata all’immaginario del brand. Coinvolgere una celebrità di questo tipo è stato vincente, ma ha anche comportato alcune criticità: oltre a richiedere un cachet più alto rispetto a un influencer o un creator, una figura simile è inevitabilmente legata a un management più strutturato e a un asset valoriale che potrebbe complicare il collegamento col brand. Come marketer, però, dobbiamo anche pensare in maniera meno convenzionale per riuscire ad ampliare il ventaglio di persone da coinvolgere nella creazione dei contenuti, lasciandogli massima libertà di esprimersi perché conoscono bene la loro audience e sanno cosa può performare meglio.
Considerazioni finali
Filippo: Durante i Digital Innovation Days di quest’anno abbiamo percepito la grande volontà di avanzare tecnologicamente non solo in tutti gli aspetti della comunicazione, ma anche a livello di operatività quotidiana, in ogni tipo di azienda. L’interesse e la curiosità per il futuro e il mondo digital sono sempre più vivi, soprattutto davanti alla consapevolezza che i cambiamenti sono diventati estremamente veloci e c’è sempre meno spazio per chi rimane indietro.
Allo stesso tempo, si percepisce ancora un po’ di scetticismo rispetto a ciò che è nuovo da parte delle istituzioni e degli attori economici italiani. Questo crea un po’ di scollamento con la realtà, ma allo stesso tempo è un sentimento utile: invece che subire passivamente queste innovazioni tecnologiche, si sviluppa uno spirito critico che permette di analizzare le opportunità a disposizione, e di integrarle con maggiore consapevolezza.